Siamo molto fieri della nostra attività di aggregazione e lotta alle ecomafie attraverso la musica fatta con quello che questi criminali riescono a trasformare in oro trucidando il futuro della nostra comunità: la monnezza.
Quindi quando qualcuno ci nomina per noi è sempre una grande gioia, che ripaga l’impegno e l’amore per la nostra terra e le sue genti, criminali inclusi.
Per il resto vi rimandiamo all’ottimo testo che vede la prefazione di Raffaele Cantone.

Ecco il comunicato ufficiale.

Carta straccia è un progetto collettivo nato all’interno della Cattedra di Bioetica Interculturale de l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale. Vi hanno preso parte Raffele Cantone che ne ha scritto la prefazione, Luigia Melillo e Antonio Esposito (che hanno curato il testo e raccontato della questione migranti e, con Peppe Pagano, della Nuova Cucina Organizzata), Paola Perretta e Simmaco Perrillo che hanno descritto l’esperienza dei budget di salute sul bene confiscato “Alberto Varone” a Sessa Aurunca, Dario Stefano Dell’Aquila che ricostruisce la storia di Francesco Mastrogiovanni e quindi approfondisce la tematica dell’utilizzo della contenzione in psichiatria, Claudia Lupone che riporta la storia de “gli amici di Eleonora” e quindi affronta il tema del fine vita e del testamento biologico, Immacolata Carpiniello che narra della condizione delle dettenute del carcere diu Pozzuoli e restituisce nella prospettiva di genere la questione delle carceri italiane, Vera Guida che dà testimonianza dell’esperienza dello Sportello LILITH e affronta le problematiche della violenza sulle donne e delle questioni di genere, Rossella Arpino che raccoglie testimonianze e riflessioni sulla condizione precaria delle giovani generazioni, Giovanni Carbone che ricostruisce la vicenda della FIAT di Pomigliano ponendo in primo piano il nudo corpo degli operai, Tonia Limatola che ripercorre le rotte dell’ecomafia e del trentennale disastro ambientale campano che hanno distrutto la provincia Nord di Napoli trasformandola nella “Terra dei Fuochi”, Stella Cervasio che affronta il tema della negazione dei diritti degli animali e mette in evidenza  le politiche di violenza istituzionale che si sono realizzate soprattutto verso i cosiddetti randagi in questi ultimi anni.

In copertina, la cui grafica è curata da Carmine Luino, è presente un particolare dell’opera “A distanza d’offesa” di Elena Cennini.

Carta straccia, allora, come afferma nella bella prefazione Raffaele Cantone,è una raccolta di testimonianze che raccontano l’indignazione ma anche la voglia di riscatto e la scelta di non arrendersi all’esistente. Cercando forza “in un meraviglioso testamento. La nostra Costituzione”.

Edito da ad est dell’equtore, il libro è già presente alla Ubik di Napoli e, entro la fine di questa settimana, nelle librerie di tutt’Italia. Inoltre è presente nei cataloghi di tutti i bookshop on-line. I diritti d’autore del libro saranno interamente destinati al Festival Cinema e Diritti Umani di Napoli per essere attribuiti, attraverso il giudizio della giuria giovani dello stesso, ad opere in concorso. Nella convinzione che la cultura può finanziare la cultura.

A seguire  la sinossi del libro:

Il tempo è cristallizato, eterno presente, in forma di nebbia. Offuscate e indistinguibili memorie di quello che è stato, raggelate e immobili prospettive di ciò che sarà, tutto stagna, su terraferma di fango e paludi. Frenetico, incalzante, efficiente, il moto dell’ideologia dominante è vertigine di un groviglio che si contorce su se stesso. Il movimento è restringimento, spirale concentrica, comprime nel suo incedere spazi e luoghi di tutele e garanzie. Sospesi i diritti, inattuali i principi. Il plasma casalingo odierno carillon, ninna nanna della coscienza sopita. Intorno persone, sogni, speranze, diventano esuberi. La marginalità rome gli argini, l’essere diverso, escluso, eccedente, è rischio e incombenza di ogni vivente. Nel dominio dell’incertezza e della paura, case di cura e ospedali, carceri e canili, fabbriche e università, abitazioni ed interi territori, sono teatro di storie universali che fanno dell’eccezione la regola.